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IMPLANTOLOGIA
Per implantologia si intende la sostituzione dei denti perduti con radici artificiali in titanio, solitamente a forma di cono o cilindro filettati, all'interno dell'osso. Questi impianti nell'arco di 3-4 mesi subiranno un processo di osteointegrazione nel quale l'osso tenderà ad abbracciarli rendendoli stabili e capaci di sopportare i carichi masticatori. Si tratta quindi di vere e proprie radici artificiali in titanio sulle quali si reggeranno i "nuovi denti". Gli impianti possono sostituire un dente singolo (corona su impianto), un gruppo di denti ravvicinati (ponte su impianti), un'intera arcata dentaria (circolare su impianti), oppure possono servire a stabilizzare una protesi mobile (overdenture). L’impianto puo’ essere inserito talvolta nella stessa seduta dell'estrazione (impianto post-estrattivo) o a guarigione avvenuta (impianto differito) dopo un piao di mesi circa. In alcuni casi e' possibile applicare immediatamente o entro 48 ore una protesi fissa provvisoria (impianti a carico immediato) o che evita il disagio di rimanere senza denti durante il periodo di guarigione. Negli altri casi in cui è necessario aspettare circa 2-3 mesi l’osteointegrazione completa dell’impianto, senza interferire con la guarigione di quest’ultimo, si puo’ applicare una protesi rimovibile.
Talvolta, in condizioni anatomiche ideali, gli impianti sono inseriti con una pianificazione computer guidata ed eseguiti con tecnica Flap-less, cioè senza incidere o scollare la gengiva e senza punti di sutura, con minimo sanguinamento e minimo gonfiore post-operatorio.

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Come gruppo di professionisti siamo orgogliosi di utilizzare un impianto dentale ad elevata valenza scientifica, con più di venti anni di ricerca clinca alle spalle e che garantisce grazie all'innovativa nanosuperficie una percentuale di successo superiore al 98%.
(Testimonianza del Prof. Dennis Tarnow › visualizza filmato)

PARODONTOLOGIA
La parodontologia è quella branca dell’Odontoiatria che si occupa delle patologie che interessano i tessuti che circondano il dente (parodonto) e che assicurano la sua stabilità nell'osso alveolare. La forma piu’ comune che colpisce il parodonto è la malattia parodontale o parodontite cronica dell’adulto, volgarmente detta piorrea. Si calcola che almeno dieci milioni di italiani soffrano di tale malattia dopo i quaranta anni di età e si ritiene che il 70% della popolazione mondiale sia affetta a diversi stadi da tale patologia. Con la malattia parodontale si perde attacco gengivale e osso alveolare a causa di batteri specifici. Queste modifiche anatomiche del parodonto, conseguenze della malattia, portano a diverse manifestazioni cliniche, quali: la recessione gengivale (gengiva abbassata che si evidenzia con un dente più lungo), tasca parodontale (gengiva nella posizione corretta, ma l'osso e l'attacco si sono spostati lungo la radice, formando così uno spazio vuoto), la mobilità e lo spostamento degli elementi dentali, la fuoriuscita di pus o il sanguinamento dalle gengive. Se trascurata, la parodontite può portare alla perdita degli elementi dentali colpiti da tale patologia.
La malattia parodontale è spesso correlata a gravi patologie sistemiche, quali: endocarditi batteriche, aterosclerosi e patologie delle valvole cardiache. Può, inoltre, aggravare la situazione sistemica di pazienti diabetici e nelle donne in gravidanza puo’ essere causa di parto prematuro e nascita di neonati sottopeso.
Il trattamento dei pazienti affetti da malattia parodontale consiste, innanzitutto, nella rimozione non chirurgica del fattore causale principale delle tasche, cioè il tartaro sopra- e sotto-gengivale; quindi nella motivazione del paziente all’igiene, insegnandogli tecniche di spazzolamento domiciliare e inserendolo in cicli di sedute di igiene professionale periodici ravvicinati. Infine, se superata questa prima fase, la malattia parodontale non guarisce completamente si ricorre alla chirurgia parodontale che consiste nella pulizia delle radici dentali infette, dopo aver scollato i tessuti gengivali, e, talvolta, nella rigenerazione tei tessuti di supporto persi.
ENDODONZIA
Con il termine endodonzia (cura canalare o comunemente detta devitalizzazione) si intende quella branca dell'odontoiatria che si occupa della terapia dell'endodonto, ovvero lo spazio all'interno del dente, che contiene la polpa dentaria. Si ricorre alla terapia endodontica qualora una lesione (cariosa o traumatica) determini una alterazione del tessuto pulpare, fino alla necrosi stessa. E' possibile inoltre ricorrere a questa metodica qualora l'elemento dentario debba essere coinvolto in riabilitazioni protesiche che, a causa della notevole riduzione di tessuto dentale stesso, determinerebbero un'alterazione della polpa.
ORTOGNATODONZIA
L'ortognatodonzia (o semplicemente ortodonzia) è quella parte dell'odontoiatria che si occupa della anomalie di sviluppo e posizione dei denti, anche dette malocclusioni. Tale tecnica, si avvale dell’uso di apparecchi, fissi o mobili, che consentono una correzione dell’allineamento dell’arcata dentaria, con un conseguente ripristino della masticazione e miglioramento del profilo facciale del paziente. Prima di inziare una terapia ortodontica lo specialista dovrà redigere lo studio cefalometrico del caso, che si ottiene dall'analisi delle radiografie (telecranio in proiezione latero laterale ed ortopanoramica), dei modelli dentali e delle fotografie inta- ed extra-orali del paziente. Normalmente, le persone che sono maggiormente candidate all’ortodonzia sono i bambini, prima o durante l’età dello sviluppo, che si sottopongono a questa procedura, non solo per correggere il normale allineamento dei denti, ma anche per ripristinare il giusto rapporto scheletrico dell’osso mascellare con quello mandibolare, migliorando così, anche l’estetica del viso. Ultimamente,però, sono sempre piu’ frequenti gli adulti che si avvicinano a questa branca per le relazioni importanti che intercorrono tra ortodonzia e le altre branche dell’odontoiatria quali la parodontologia, l’implantologia e la protesi.
ODONTIATRIA ESTETICA
Ampia branca dell'odontoiatria che si occupa della cura dei denti nei settori ad alta valenza estetica. Obiettivo dell’odontoiatria estetica è quello di trattare gli elementi dentari nelle zone frontali, facendo si’ che questi mantengano inalterato la loro anatomia ed il loro colore, mimetizzandosi perfettamente con gli altri denti. A tale scopo possono essere realizzate delle corone in ceramica integrale, senza quindi alcun tipo di metallo opaco e le faccette o veneer. Le faccette sono delle ricostruzioni permanenti, dello spessore minore di un paio di millimetri, che vengono incollate con tecniche adesive specifiche allo smalto dei denti frontali. Tale tecnica, rispetto a quella tradizionale delle corone integrali, è molto piu’ conservativa in quanto coinvolge soltano lo strato piu’ esterno e visibile del dente, quello buccale. Attraverso l'adesione chimica tra la ceramica e lo smalto si ottiene un risultato estetico eccezionale che riproduce il colore e la traslucenza dei denti naturali.
Altro ausilio dell’odontoiatria estetica è lo sbiancamento professionale. A causa dell’alimentazione, del fumo o di difetti congeniti dello smalto, lo smalto dei denti puo’ andare incontro a delle discolorazioni permanenti che tendono ad ingiallirne il loro colore originario. Tale procedura permette di schiarire di alcune tonalità il colore dei denti, senza indebolirne lo smalto. Lo sbiancamento viene realizzato in una o piu’ sedute mediante una lampada specifica e l’applicazione di una sostanza sbiancante sullo smalto dei denti e di un gel protettivo per le gengive.
CONSERVATIVA
L'odontoiatria conservativa è la branca dell'odontoiatria restaurativa che si occupa della ricostruzione dei denti danneggiati dalla carie o da traumi. Il termine conservativa indica l'obbiettivo di tali cure, cioè di conservare l’integrità dei denti altrimenti distrutti dalla carie. Dopo la rimozione dello smalto e dentina infetti, viene effettuata la ricostruzione dell’anatomia dentale mediante l'utilizzo di appositi materiali, le resine composite. Tali materiali, comunemente detti compositi, sono altamente resistenti e dotati di caratteristiche estetiche molto simili a quelle dei denti naturali. In genere, se la distruzione del dente ha coinvolto una minima parte della superficie del dente, i compositi vengono applicati direttamente in bocca e fatti indurire con delle lampade specifiche. Nei casi, invece, in cui è andata persa gran parte della superficie del dente viene realizzata una parziale ricostruzione che coinvolge la parte piu’ profonda dell’elemento dentario (build-up), mentre la parte masticante piu’ superficiale viene realizzata in composito dal laboratorio odontotecnico, previa la presa di un’impronta, e cementata in bocca con una tecnica adesiva.
CHIRURGIA ORALE
La chirurgia orale è quella parte dell’odontoiatria che si occupa dell’estrazione dentale, di radici, di denti del giudizio non erotti, delle cisti o granulomi causati da infezioni croniche degli elementi dentari, dell’escissione di piccole neoformazioni dei tessuti molli, dalla enucleazione dei canini per scopi ortodontici. Tali interventi vengono in genere eseguiti in anestesia locale e mediante dei sofisticati trapani chirurgici. A tal proposito viene anche utilizzato un apposito strumento, il piezosurgery, che si avvale di microvibrazioni ultrasoniche in grado di tagliare i tessuti duri (l’osso) con grande precisione, nel massimo rispetto dei tessuti molli (gengiva o nervo mandibolare) ai quali non si reca danno neppure in caso di contatto accidentale. E' un apparecchio rivoluzionario, che semplifica l'atto chirurgico e lo rende meno invasivo e più sicuro, con minimi postumi per il paziente. La chirurgia orale comprende anche parte della terapia della malattia parodontale (vedi parodontologia) e dell’implantologia (vedi implantologia).
PROTESI DENTARIA
Ramo dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione degli elementi dentari persi o compromessi. Requisiti essenziali della protesi sono il ripristino della funzione masticatoria, l’utilizzo di materiali non tossici e resistenti ai carichi occlusali, il mantenimento dell’estetica dentale.
La protesi si divide in fissa e mobile. La protesi fissa puo’ riguardare i denti naturali, quando sono presenti delle radici dentali integre, o gli impianti, quando gli elementi dentari sono stati sostituiti da impianti (vedi implantologia). Nel primo caso si parla di corona quando viene sostituita l’intera superficie masticante di un singolo dente, dopo averlo opportunamente limato (moncone). Si parla, invece, di ponte quando mancano uno o piu’ elementi dentari e vengono utilizzati i denti adiacenti come pilastri, dopo averli ridotti a monconi. Sia le corone che i ponti vengono posizionati sui monconi dentari o implantari per mezzo di cementi adesivi che ne evitano il distacco.
La protesi mobile invece si occupa della sostituzione degli elementi dentari di un’intera arcata o di una parte di essa per mezzo di un dispositivo rimovibile. Questo puo’ aderire ai denti vicini, in caso di protesi parziali, per mezzo di ganci o attacchi specifici, o alla mucosa gengivale e palatale, in caso di protesi totali. Le protesi totali possono essere anche ad appoggio implantare (overdenture), quando vengono inseriti degli impianti per aumentarne la stabilità durante la masticazione.
PIEZOSURGERY
La chirurgia piezoelettrica è una nuova tecnica di osteotomia (taglio dell'osso) e osteoplastica (rimodellamento dell'osso) nata grazie ad un rivoluzionario apparecchio che utilizza gli ultrasuoni per "tagliare" l'osso.Il taglio piezoelettrico avviene grazie ad una microvibrazione ultrasonica in grado di tagliare i tessuti mineralizzati con grande efficacia nel massimo rispetto dei tessuti molli ai quali non si reca danno neppure in caso di contatto accidentale. E' un apparecchio rivoluzionario, che semplifica l'atto chirurgico e lo rende meno invasivo e più sicuro.
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